La rivoluzione digitale richiederà una forte attenzione al fattore “benessere umano”

Industry 4.0 e il fattore uomo, quell’ingrediente spesso dimenticato

 

Stiamo infatti parlando di benessere e non di formazione sulle competenze, peraltro indispensabile e assolutamente necessaria ma ormai concetto acquisito dalla stragrande maggioranza delle aziende.

Vorremmo infatti andare un passo oltre… nella profondità del tema.

La radicale trasformazione del lavoro, e della sua stessa ancestrale essenza, che Industry 4.0 comporterà nei prossimi anni in tutti i processi produttivi, significherà per le imprese la creazione e l’attuazione di modelli di marketing umanistico finora sconosciuti o certamente poco o nulla realizzati.

L’Internet of things andrà molto ma molto in profondità riportando l’uomo alla dovuta centralità nei processi produttivi ma non solo.

Spesso si guarda infatti a Industry 4.0 come ad una mera digitalizzazione produttiva composta da grandi investimenti (ed anche, per fortuna, super ammortamenti come dal piano del Ministro Calenda), reti di connessione, acquisizione ed elaborazione di immense quantità di dati.

Ma è molto riduttivo… la fabbrica digitale sarà un luogo dove saranno necessarie abilità maggiori e più sofisticate e, quindi, dove non solo la formazione ma la componente emotiva, di equilibrio e di benessere risulteranno ancora più determinanti per le performance delle aziende.

Per vincere la sfida digitale sarà necessario un uomo finalmente considerato nella sua interezza.

In “Ripensare il capitalismo” P. Kotler ha già indicato la strada del marketing umanistico del terzo millennio.

 

Quattro percorsi finalizzati a consapevolezza, benessere e resilienza:

 

 

Grafico 02

Fonte: R. S. Kaplan, D. P. Norton, “Balanced Scorecard – Tradurre la strategia in azione”, a cura di ALberto Bubbio, Ed. Isedi