Gli aerei per volare non sbattono le ali

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Frederick Jelinek* espresse questa semplice ma molto profonda, nonché poetica, considerazione che visualizza immediatamente il principio per il quale l’uomo si ispira alla natura e cerca di imitarla nei fini ma non nei mezzi.

L’uomo infatti persegue i propri obiettivi con sistemi originali aprendo nuove strade che non vanno però a sostituire la natura di cui fa egli stesso parte a pieno titolo.

“La Seconda rivoluzione delle macchine” di Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee, di cui abbiamo già trattato, sta creando grandi dibattiti tra opportunità auspicate e minacce paventate dell’era, ormai prossima, in cui assisteremo, ma soprattutto parteciperemo (questo è l’aspetto più importante per il mondo OEM) alla produzione di macchine davvero intelligenti, magari anche coscienti e sensibili, sempre più capaci di svolgere compiti che oggi sono di esclusivo appannaggio dell’uomo e quindi, teoricamente, anche di sostituirlo.

Come tutte le grandi svolte anche questa “Seconda Rivoluzione” porta con sé qualche, comprensibile e inevitabile, ansia sul futuro marginale rispetto alle immense opportunità per il nuovo mercato che si verrà a generare e per le aziende più capaci e lungimiranti negli investimenti in tecnologia, ricerca e marketing.

L’uomo non si troverà certamente disoccupato come i cavalli alla nascita della macchina a vapore (e poi, chissà, magari i cavalli sono stati ben contenti…).

Vediamo invece le infinite possibilità di crescita industriale che si delineano all’orizzonte e che potrebbero finalmente voltare la pagina del pesantissimo libro della recessione.

“…la vera promessa della seconda età delle macchine è che contribuirà a scatenare il potere dell’ingegno umano.”**

* Frederick Jelinek 1932/ 2010, ricercatore in teoria dell’informazione.
** E. Brynjolfsson, A. McAfee, La nuova rivoluzione delle macchine, Feltrinelli, aprile 2015.

 

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